NAPOLI—PORTICI ....storia della nascita del percorso ferroviario. A CURA della Classe IVN

31.05.2018

Il giorno 10 Aprile siamo andati a visitare il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, un museo ubicato nel comune di Napoli che sorge in posizione adiacente alla stazione ferroviaria Pietrarsa-San Giorgio a Cremano.


Il museo ferroviario è stato realizzato laddove sorgeva il reale opificio borbonico di Pietrarsa, struttura concepita da Ferdinando II di Borbone nel 1840 come industria siderurgica e dal 1845 come fabbrica di locomotive a vapore. Con l'avvento dei nuovi sistemi di trazione elettrica e poi diesel, ebbe inizio il lento ma inesorabile declino, culminato il 15 novembre 1975 con il decreto di chiusura e la decisione di fare di Pietrarsa un museo ferroviario a tutti gli effetti, sfruttando i vecchi capannoni della prima fabbrica di locomotive d'Italia. L'inaugurazione avvenne il 7 ottobre 1989 in occasione del 150º anniversario delle ferrovie italiane. Successivamente chiuso dopo un lungo periodo di ristrutturazione, il museo è stato riaperto il 19 dicembre del 2007.


Costituito da 7 padiglioni, ospita locomotive a vapore, locomotive elettriche trifase, locomotive a corrente continua, locomotori diesel, elettromotrici, automotrici e carrozze passeggeri. Il primo padiglione è stato delegato alla conservazione dei mezzi del "passato", ad iniziare dalla ricostruzione storica del primo convoglio della Napoli-Portici, per seguire con le locomotive a vapore e i locomotori elettrici trifasi.


Il secondo padiglione raccoglie una vasta rappresentanza di rotabili e carri in scala ridotta, nonché plastici e oggetti di uso comune in ferrovia. Il terzo padiglione diviso in tre settori, ospita vecchi macchinari della ex officina, un settore navale con modelli ed oggetti vari, nonché locomotive rappresentanti il "passato prossimo" e cioè automotrici diesel ed elettriche, carrozze e locomotori elettrici a corrente continua. San Severino e Avellino. Purtroppo lo storico tratto ha subito vari danni: la stazione funzionò fino al 1943 fu semidistrutta dall'esplosione di una nave, la Caterina Costa, carica di materiale bellico sulla quale si sviluppò un incendio per il quale le autorità cittadine agirono in netto ritardo.


Un crollo parziale della Villa d'Elboeuf di Portici, posta in immediata prossimità con la linea ferroviaria, comportò nel 2014 la chiusura della linea fino al 12 aprile 2015 per consentire l'esecuzione di un manufatto di protezione.

la Napoli-Portici. La convenzione per la costruzione della ferrovia venne firmata il 19 Giugno 1836 e venne inaugurata in 3 Ottobre 1839, era a doppio binario ed era lunga 7,25 km. Il primo convoglio era composto da una locomotiva a vapore battezzata "VESUVIO" da 8 vagoni. Difatti le prime tre locomotive che attraversavano il tratto Napoli-Portici furono la Longridge, che prese il nome dall'omonimo proprietario della fabbrica metalmeccanica che costruiva queste locomotive; la seconda locomotiva fu la Bayard che prese il nome dall'ingegnere Armand Joseph Bayard de la Vingtrie che ricevette dal sovrano il compito di produrre una locomotiva che percoresse il tratto Napoli-Nocera Inferiore che aveva come primo tratto Granatello di Portici. Di lì in poi non si ebbero più documentazioni sulla attività di tali locomotive, si sa solamente che nel 1887 la locomotiva Vesuvio continuava a percorrere questo tratto. La linea Napoli-Portici era solo una parte del progetto, difatti il 1° Agosto 1842 venne inaugurato il tratto diramato fino a Castellamare, due anni dopo la prosecuzione per Pompei, Angri, Pagani e Nocera Inferiore e nel 1846 si ottenne la concessione per il prolungamento su San Severino e Avellino.



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