EUTANASIA .....SI OPPURE NO? a cura della classe IVN

17.05.2018

Quando è necessario superare i limiti imposti dalla Chiesa relativamente ai valori etici, morali e religiosi.

L'eutanasia consiste nell'intervento medico volto ad abbracciare l'agonia di un malato terminale; etimologicamente tale parola significa buona morte. Esistono tre forme diverse di eutanasia: una forma attiva dove il medico somministra al paziente terminale la dose letale dopo avergliene fatto sottoscrivere la richiesta; la seconda fase è quella passiva ossia quando il medico si astiene dal praticare cure volte a tenere ancora in vita il malato; la terza fase è quella del suicidio assistito e si verifica quando il medico fornisce veleno all'ammalato senza prestare alcuna collaborazione.

La nostra cultura sembra rifiutare qualsiasi incontro con il mistero della morte per questo motivo l'eutanasia è un argomento di grande attualità; è uno di quei temi in cui è facile cadere vittime di pressapochismi e pregiudizi dunque sarebbe necessaria una regolamentazione. Sicuramente sarebbe impossibile fare un paragone con l'antichità in quanto l'eutanasia e l'accanimento terapeutico sono problemi manifestatosi in tutta la loro potenza dal Novecento in poi. L'apripista fu il mondo anglosassone a partire dagli anni '30 quando nacquero le prime associazioni incrementatosi poi nel dopoguerra.

Oggi le associazioni di tutto il mondo sono riunite nella WORLD FEDERATION of RIGHT to DIE SOCIETIES. Nel 1974, invece, umanisti, scienziati e filosofi lanciarono il manifesto A Plea for Beneficent Euthanasia che riscosse molti consensi; la principale attività di queste associazioni consiste nel sensibilizzare sia l'opinione pubblica sia quella di governi e parlamenti sulla necessità di raggiungere stadi più progrediti nel riconoscimento dei diritti del malato terminale.

Ad oggi l'eutanasia è legale in molti paesi tra cui Belgio, Olanda e Svizzera dove ormai si applica già da diverso tempo; in Italia l'eutanasia c'è, si applica sottobanco anche di frequente visto che le mozioni per legalizzarla non sono state poche. La vera sfida di oggi consiste nel ridefinire concetti come la tecnologia che raggiunge vette sempre più alte permettendo quindi di allungare la vita e di curare malattie e la vita degna di essere vissuta ovviamente non solo in campo medico: si tratta di capire quand'è che la vita non è più vita, ma diventa qualcos'altro causando la spersonalizzazione del paziente degradandolo a essere rappresentato solo dalla sua malattia.

Dal punto di vista etico, la dottrina della chiesa afferma: il riconoscimento del carattere sacro della vita dell'uomo in quanto creatura; il primato della persona sulla società; il dovere dell'autorità di rispettare la vita innocente.

Ad appoggiare queste considerazioni fu Pio XII il quale disse che nessuno è padrone di se stesso e non può prendere decisioni di vita o di morte di sè, dunque nessuno può distruggere la vita. L'eutanasia quindi è considerata omicidio dalla chiesa cristiana; ciò è confermato anche dl punto di vist legislativo di fatti, come già detto prima, in molti paesi, tra cui Italia e Australia, l'eutanasia non è legale.

D'altro canto come si può costringere uomini e donne a viviere in un corpo non funzionante?

Qualcuno riesce senz'altro a trovare la propria dimensione e sono diversi i casi in cui la fede in Dio spinge ad andare avanti, a sopportare tutto e a farsi forza.

Secondo il nostro modesto parere coloro che si oppongono strenuamente all'eutanasia sono ingiusti e insensibili, accecati da una morale immorale. Il malato deve scegliere cosa fare, se gestire una sofferenza all'apparenza ingestibile o se invece lasciare tutti e ritrovarsi in un mondo dove il corpo non è più un ostacolo per la felicità.

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